L'articolo di Giuseppe Culicchia, uscito qualche settimana dopo sulla Stampa, in cui si descrivevano problemi, disagi e smarrimento di un'immaginaria giornata senza immigrati è al riguardo incredibilmente illuminante e vi invitiamo a rileggerlo.
Il Primo Marzo 2010 ovviamente gli immigrati non sono spariti, ma è stato il giorno in cui con gli autoctoni hanno espresso la volontà di opporsi al razzismo della piazza e a quello delle istituzioni, alla strumentalizzazione della paura, alla costruzione di false emergenze, alla logica del "divide et impera".
Il Primo Marzo 2010 è stato il giorno in cui la società civile ha preso l'iniziativa e l'Italia si è presentata per ciò che è: un paese multiculturale, meticcio, misto dove tra "noi" e "loro", tra vecchi e nuovi cittadini non può essere tracciata più una linea netta di demarcazione.
E'stato anche il giorno dello "sciopero degli stranieri", di quanti cioè si sentono "estranei al clima di razzismo che avvelena l'Italia del presente". Laddove le organizzazioni sindacali lo hanno reso possibile, raccogliendo un'istanza che arrivava dal basso, il lavoro è stato interrotto per qualche ora o per un giorno intero, per sottolineare in modo ancora più forte l'adesione a certi valori: l'antirazzismo, la mixité, la solidarietà, il rispetto dei diritti umani.
L'anno che è trascorso è stato segnato da momenti di consapevolezza importanti: dalla manifestazione dei braccianti indiani a Latina, allo sciopero delle rotonde in Campania, alle proteste di Brescia e di Milano contro la sanatoria truffa, alla manifestazione di Bologna Agire contro il razzismo per i diritti di tutte e tutti.
Ieri a Firenze c'è stata un'affollata assemblea convocata dalla Rete Antirazzista per decidere come andare avanti in questa stagione di rivendicazioni e lotte, rispetto alla quale noi rinnoviamo l'appoggio e la solidarietà ai migranti asserragliati sulle gru e sulle torri e a tutti i "truffati" dalla santoria del 2009.
La situazione politica italiana è quanto mai confusa e non è facile fare previsioni per i mesi a venire. Noi comunque siamo e restiamo dalla parte dei migranti e di chi lotta per costruire una società più giusta e accogliente, siamo decisi a contrastare il razzismo istituzionale utilizzando ogni mezzo legale a disposizione a partire dallo sciopero.
In questo quadro, raccogliendo le sollecitazioni che arrivano dal territorio e dai comitati locali, la rete Primo Marzo sta definendo la propria piattaforma e avvia i preparativi per la giornata del Primo Marzo 2011.
A un anno esatto di distanza apriamo una nuova pagina FaceBook (Primo Marzo 2011 - Sciopero degli stranieri) e chiediamo la partecipazione e il sostegno di tutti, attraverso la costituzione di comitati locali, l'adesione di singoli e associazioni, e sempre sotto il segno della non violenza, della mixité e della trasversalità (cfr. il manifesto programmatico del Primo Marzo).
Il nostro desiderio che il Primo Marzo 2011 sia una giornata ancora più partecipata del Primo Marzo 2010, che l'opzione sciopero generale sia rilanciata, che il respiro internazionale sia ancora più marcato e che si riesca a lasciare un segno ancora più profondo.