Primo Marzo 2013
Da Bolzano a Palermo presidi, incontri, convegni e presentazioni letterarie per celebrare il Primo Marzo 2013 – 24h senza di noi. La giornata senza immigrati.Segui il primo Marzo su Corriere Immigrazione
PRIMO MARZO 2013
Appello della Rete Primo Marzo
Per la mobilitazione nazionale migrante
Per il diritto alla libera circolazione
Per una società meticcia
La giornata del Primo Marzo, giunta nel 2013 alla sua IV
edizione, offre un rinnovato momento di impegno e di lotta contro sfruttamento
e razzismo: una mobilitazione di migranti ed autoctoni per affermare la dignità
dell’essere umano, il diritto alla libera circolazione, il valore del
meticciato.
Il primo sciopero
degli stranieri, avvenuto nel 2010, ha segnato un passo importante nella lotta per i diritti dei migranti e per il
riconoscimento del carattere multiculturale della nostra società. Da allora, sono
nati in tutta Italia tanti comitati Primo
Marzo che in questi quattro anni sono riusciti a coinvolgere
associazionismo, politica ed istituzione.
La Legge Bossi-Fini – fucina di clandestinità, ricatti e
oppressione – ha dimostrato da tempo di essere del tutto fallimentare; ma gli
esecutivi che si sono succeduti non hanno neanche ventilato l'ipotesi di nuove
norme quadro sull'immigrazione, perseverando in una politica securitaria, discriminatoria ed escludente. La Rete Primo Marzo chiede una nuova legge organica sull'immigrazione, che
costruisca uno status giuridico per i
migranti più forte e più certo, e cioè paritario, non punendo le vittime
del sistema, ma i veri sfruttatori, in particolare perseguendo attivamente il caporalato e la tratta.
La campagna L’Italia sono anch'io ha promosso
una proposta normativa per garantire i diritti di cittadinanza e il diritto di
voto amministrativo agli stranieri residenti. L’impegno sinergico della Rete
Primo Marzo, di sindacati, associazioni e partiti ha permesso la raccolta di migliaia
di firme, dimostrando la sensibilità dei cittadini e mettendo ulteriormente in
luce quello che da anni viene denunciato: il razzismo in Italia non sempre è
una malapianta spontanea; più spesso è seminato dall'alto sotto forma di
leggi, atti amministrativi e propaganda. Siamo di fronte, insomma, al razzismo
istituzionale, denunciato dal video La legge (non) è uguale per tutti
e da un omonimo dossier di prossima pubblicazione realizzati dalla Rete Primo
Marzo.
L’esempio più lampante del razzismo di Stato è certamente
quello dei CIE. La campagna LasciteCIEntrare, che la Rete Primo
Marzo ha promosso in collaborazione con molte realtà associative, ha recato finalmente
luce su questa realtà occultata. La chiusura di tali luoghi è e rimane l’unica
soluzione accettabile. Affinché i cittadini possano far sentire la loro voce è
stata attivata la petizione online L’Italia è migliore senza i CIE.
La Rete Primo Marzo promuove con forza l’effettivo
riconoscimento del diritto di tutti gli
esseri umani alla libera circolazione, come stabilito dalla Carta
Mondiale dei Migranti e dall'istituzione della Global Migrant Action del
18 dicembre. La negazione di questo diritto da parte degli stati nazionali si
traduce in accordi infami tra i governi (come quelli
Italo-libici) e al dubbio operato di agenzie UE quali Frontex, che hanno
portato a respingimenti arbitrari, con conseguente detenzione illegale, torture
e morte ai confini della fortezza Europa. La Rete Primo Marzo ribadirà
il suo impegno per il diritto alla libera circolazione partecipando al Forum Sociale
Mondiale di Tunisi.
La crisi del Nord
Africa ha evidenziato come la politica italiana sia stata incapace o
indisponibile ad una gestione almeno sensata di un consistente afflusso di
profughi. Malgrado siano stati stanziati fondi ben superiori rispetto all'accoglienza ordinaria, a quasi due anni di distanza dall'inizio dell’emergenza, siamo ben lontani da una soluzione dignitosa. Il 28 febbraio,
scade la proroga decisa dal Governo. Le pratiche relative al rilascio del
permesso umanitario, richiesto fin dall’inizio dalle associazioni, sono
clamorosamente ancora in corso. L’obiettivo dell’inserimento socio-lavorativo
dei migranti è stato ottenuto in casi sparuti mentre è prevalso lo spreco e la
negligenza nella logica della segregazione.
Avendo ben chiaro questo stato di cose e mossi dalla
volontà di cambiarle, lanciamo l'appello per costruire, il prossimo primo
marzo, una nuova grande giornata di mobilitazione di tutte le forze democratiche
per chiedere in particolare:
·
Il diritto alla libera circolazione di tutti e di tutte e
il riconoscimento del diritto a poter scegliere il luogo in cui vivere.
·
Una legge organica sull’asilo politico e la proroga
dell'emergenza Nord Africa fino a che tutti i profughi abbiano concluso l’iter
per la richiesta d’asilo e monitorando l’attivazione di un serio percorso per l’inserimento
sociale.
·
Una nuova legislazione in materia di immigrazione che
abroghi la Bossi-Fini e i decreti sicurezza, cancellando il contratto di
soggiorno e riconoscendo diritti effettivi e dignità piena ai migranti.
·
La chiusura di tutti i CIE e la cancellazione definitiva
del reato di clandestinità.
·
La cittadinanza per tutti i figli di migranti nati o
cresciuti in Italia. Il diritto di voto amministrativo per gli stranieri
residenti.
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