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Se gli immigrati boicottano i negozi*

lunedì 28 dicembre 2009

Invece di scendere in piazza stanno preparando lo sciopero della spesa perché «la gente non fa nulla fino a quando non vai a toccare nelle loro tasche». Ousmane Condè è il presidente dell’Unione degli immigrati di Vicenza, una realtà che raccoglie diciotto associazioni di stranieri. Sta organizzando uno sciopero in massa degli acquisti per la fine di gennaio «se noi stranieri non andremo a fare la spesa i supermercati della zona ne risentiranno sicuramente». E’ la forma di protesta che probabilmente si adatta di più all’ex ricco nord-est dove i sindaci leghisti hanno moltiplicato delibere e ordinanze che (quasi) sempre prendono di mira la componente immigrata della popolazione. A Montecchio Maggiore, paesone vicentino dove centri commerciali, grandi magazzini e supermercati si alternano senza soluzione di continuità, il sindaco del Carroccio Milena Cecchetto, ha sconfitto lo scorso giugno l’ex primo cittadino di centrosinistra, ha firmato una delibera che ha elevato i parametri abitativi minimi delle case. Un provvedimento che «sta rendendo la vita impossibile agli immigrati - spiega Condè - che non riescono più a rinnovare il permesso di soggiorno». I nuovi requisiti del sindaco Cecchetto con tutta probabilità sono in grado di creare problemi anche agli italiani ma per gli stranieri rappresentano un ostacolo che si sta traducendo nell’impossibilità a rinnovare i documenti per il 70% degli stranieri che vivono a Montecchio Maggiore. Un paio di esempi: un appartamento tra i 20 e i 60 metri quadri può ospitare solo due persone e deve avere ben due bagni mentre in un’abitazione tra 60 e 75 metri quadri possono vivere tre persone ( e le coppie che hanno due figli?). Gli stranieri di Montecchio lavorano nelle concerie o nelle fabbriche del marmo e sono la benzina indispensabile per l’economia del territorio come sanno bene le associazioni di categoria. Se non rinnovano il permesso di soggiorno non spariranno con un colpo di bacchetta magica ma «diventeranno dei clandestini perché questo provvedimento produce clandestinità» aggiunge il presidente dell’Unione immigrati. Per far ritirare la delibera non solo Condè ma i sindacati e la Caritas le hanno provate tutte. Senza risultati. «Abbiamo cercato ostinatamente un confronto - continua Condè - ma non c’è stato verso di far cambiare idea all’amministrazione». E allora via allo sciopero della spesa con l’invito agli stranieri che abitano a Montecchio Maggiore di disertare gli scaffali di supermercati e negozi e di non andare nemmeno al bar. «Una manifestazione non sarebbe servita a molto, la Lega l’avrebbe utilizzata per fare propaganda contro di noi che al contrario chiediamo solo che vengano rispettati i diritti umani». Condè sta preparando la lettera da spedire ai commercianti «vogliamo spiegare che il nostro non è un gesto contro di loro ma in questo modo speriamo che aumentino le voci che chiedono il ritiro della delibera». Alcune associazioni dell’Unione avrebbero preferito iniziare già nel periodo natalizio con la loro protesta ma Ousmane, africano della Guinea Francese che nel 1998 chiese asilo politico mentre nel suo paese era in corso il golpe militare, si è appellato alla diplomazia: «è stato un altro modo per tendere la mano visto anche il periodo di crisi economica». In mancanza di novità l’iniziativa scatterà nella seconda metà di gennaio e Condè sta lavorando per allargare la platea delle associazioni che appoggeranno questo particolare sciopero che, come quello proposto via facebook per il primo marzo, punta a far capire cosa sarebbe il nostro paese senza gli immigrati.

*articolo di Giusi Marcante pubblicato da Il Manifesto

1 commenti:

serena ha detto...

riporto alcuni stralci dell'intervista al sindaco di Montecchio Maggiore sul Giornale di Vicenza del 27dicembre. Dice Milena Cecchetto, sindaco: "Gli stranieri non sono discriminati, semmai prima ci trovavamo di fronte ad una distinzione al contrario: mentre agli italiani vengono richiesti standard abitativi che salvaguardano la salute e l'equilibio psicofisico delle persone, agli stranieri veniva permesso di vivere stipati anche in 15 per appartamento!"
(...)
e riguardo l'annunciato sciopero della spesa:
"Gli stranieri, e i gruppi associativi che li sostengono, chiedono che le nostre regole vengano modificate secondo quanto risulta loro più comodo imponendo addirittura ricatti, con forme di protesta che - nel caso specifico - vanno a colpire un settore già in difficoltà e che non ha nessuna responsabilità in materia. E' un'ulteriore conferma del fatto cheper molti di loro la permanenza nel nostro Paese non si accompagna ad alcuna volontà di integrazione. Lo sciopero della spesa è profondamente sbagliato, una battaglia condotta da una aprte minoritaria delle sinistra, che si nasconde dietro agli immigrati, visto che non ha argomentazioni politiche per confrontarsi su un terreno dove i cittadini montecchiani l'hanno bocciate alle passate elezioni"
Penso sia sufficiente, ahimè.
:(

4 gennaio 2010 alle ore 18:48

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