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lunedì 15 novembre 2010

13 novembre 2010: Bologna è di nuovo la città dei migranti.
Con lo slogan "Agire contro il razzismo per i diritti di tutte e di tutti" una grande manifestazione ha sfilato per il centro cittadino.
Oltre seimila persone provenienti da tutta l'Emilia Romagna e anche oltre hanno risposto all'appello lanciato dalla rete Primo Marzo bolognese contro il razzismo istituzionale e contro ogni forma di razzismo. Il grande successo della manifestazione è stato quello di consegnare ancora una volta, dopo il 1 marzo, la parola ai migranti, i veri protagonisti della giornata. Il segnale più importante contro quelle leggi che rendono sempre più ricattabile e sfruttabili i migranti sia sul lavoro che nella quotidianità. Sabato i migranti hanno dimostrato ancora una volta che non cedono a questo ricatto, dando un grande senso di forza a tutto il movimento. Con loro anche tantissimi italiani che hanno capito che l'attacco ai diritti dei migranti e la criminalizzazione degli irregolari migranti mette in pericolo i diritti di tutti, perché indica dei nemici verso il basso, mentre dal lavoro alla scuola la cittadinanza di tutti è svuotata.
Sabato migliaia di persone hanno rivoluto al governo e a tutte le forze politiche e sindacali delle rivendicazioni precise: la regolarizzazione di tutti i migranti che hanno fatto domanda per la sanatoria truffa del 2009; - il mantenimento del permesso di soggiorno per i migranti colpiti dalla crisi - una regolarizzazione slegata dal lavoro e dal salario; - la cancellazione del contratto di soggiorno per lavoro; - l'eliminazione dei CIE. Durante la manifestazione, un collegamento in diretta è stato fatto con la lotta di Brescia e di Milano. La manifestazione ha dato un sostegno totale ai migranti sulla gru e sulla torre. Sostiene le loro rivendicazioni a partire dalla regolarizzazione e dalla liberazione dei fermati e dei migranti rinchiusi nei CIE dopo la violenta repressione messa in atto dalla polizia a Brescia nelle scorse settimane.
Ringraziamo tutti quelli che hanno manifestato, credendo nella possibilità di un'Italia non razzista e multietnica. Crediamo poi che tutti, a partire dalle organizzazioni, ai partiti e ai sindacati che hanno condiviso i contenuti della manifestazione, debbano dare un segnale forte e intervenire in tutte le sedi possibili, affinché si risolva senza conseguenze per coloro che l'hanno portata avanti la difficile lotta dei migranti che dal 30 ottobre sono sulla gru di Brescia.
Su queste basi continuerà il nostro percorso.

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