LA PROTESTA DIVENTA PROPOSTA. Una delegazione del Comitato Primo Marzo al Consiglio Comunale di Sassari.
La pioggia e il maltempo hanno ostacolato il popolo del 1° marzo ma per fortuna non ne hanno fermato l'entusiasmo. Martedì scorso decine di cittadini e migranti si sono ritrovati nuovamente per le vie di Sassari per dire "no" al razzismo. La manifestazione per il riconoscimento dei diritti dei migranti, promossa dal Comitato "Primo marzo Sassari", si è svolta in tono minore rispetto all'edizione dello scorso anno, ma la loro protesta va letta e analizzata in modo diverso. E' stata incisiva, pacifica e gioiosa, ma soprattutto è stata ricca di proposte concrete. Una delegazione composta da una trentina fra immigrati e italiani è arrivata ai piani alti della politica. Le istanze raccolte e le proposte elaborate dal Comitato in un documento sono state esposte e consegnate a Palazzo Ducale ai membri del Consiglio Comunale riuniti in seduta.
«Molte cose sono cambiate dalla manifestazione dell'anno scorso», ha detto Filomena Costa Morais, in rappresentanza dei migranti. «Dodici mesi fa tutti erano scossi o atterriti dai fatti di Rosarno, mentre oggi l'ostilità è più sottile. Si respira un'aria pesante in tutta Italia. Le rivoluzioni che stanno attraversando il nord Africa segnalano un'aspirazione alla libertà che ha nelle migrazioni una delle sue declinazioni e che sta portando a un prevedibile aumento degli sbarchi sulle nostre coste. Di fronte a tutto questo il governo risponde evocando uno “stato di emergenza” e giustifica così il non rispetto del diritto di asilo, trasformando i migranti in potenziali criminali. E' tempo di chiudere la stagione dei respingimenti», ha concluso la rappresentante.
Anche a Sassari la situazione è cambiata in peggio nel corso di un anno. Il giovane marocchino Hassan El Amrani, in attesa della cittadinanza italiana dopo 17 anni vissuti in Sardegna, ha preso la parola ricordando ai consiglieri comunali che «quando un venditore ambulante viene pestato mentre sta lavorando, quando un trans viene aggredito nella propria casa, quando delle bottiglie molotov vengono gettate nel campo nomadi, allora vuol dire che le soluzioni bisogna applicarle con urgenza». Da qui le richieste ufficiali del Comitato Primo Marzo Sassari:
Al Governo Italiano e alle istituzioni nazionali:
- il rispetto dei diritti civili sanciti dalle convenzioni internazionali
- l'abrogazione del pacchetto sicurezza e del reato di clandestinità
- il permesso di soggiorno per chi denuncia lo sfruttamento e il lavoro nero
- il mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro
- lo stop ai rastrellamenti contro gli immigrati
- lo stop ai respingimenti di massa e agli accordi bilaterali che li prevedono
- il diritto di asilo per rifugiati e profughi
- la chiusura dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE)
- la possibilità di accesso nei CDA (Centri di Accoglienza) e nei CARA (Centri Accoglienza Richiedenti Asilo), ora concessa ai soli parlamentari dopo una lunga procedura
- il diritto al lavoro, alla salute, alla casa e all’istruzione per tutte e tutti
- l'estensione dei diritti di cittadinanza e del diritto di voto
Al Comune di Sassari e alle istituzioni locali:
- l'istituzione della figura del “consigliere aggiunto” quale primo passo verso il riconoscimento dei diritti di cittadinanza (richiesta che non è stata istituita nella scorsa amministrazione nonostante le molte assicurazioni in tal senso)
- la realizzazione di interventi mirati a superare il disagio abitativo - ivi comprese migliorie per superare il degrado del campo nomadi di Piandanna - e a vigilare sulle discriminazioni e i soprusi che incontrano i migranti in cerca di alloggio
- l'assegnazione di spazi di aggregazione culturale e progettualità sociale che aiutino l'interazione e la coesione tra persone di diversa provenienza
- l'attuazione di politiche educative e interventi per l'integrazione scolastica dei minori
A queste richieste specifiche ha risposto il sindaco Ganau: “Mi sembra giusto che il Consiglio si interroghi sulla figura del consigliere aggiunto. Per il resto, bisogna riconoscere che molto è stato fatto nel corso degli ultimi anni. Penso ad esempio alle politiche in tema di edilizia popolare, dove non esiste più nessun fattore di discriminazione tra un sassarese e un extracomunitario”. Per tutto il resto, però, gran parte della responsabilità non è dei sassaresi, ma della politica nazionale. Ganau ha ricordato che spesso gli stranieri vengono considerati un peso dal governo. “Noi invece vogliamo che siano una risorsa”.
Dopo l'intervento in Consiglio comunale il corteo, composto da un centinaio di manifestanti, è partito sotto la pioggia battente da piazza del Comune per giungere in piazza Azuni, dove si è tenuto un sit-in di un paio d'ore per incontrare la città dando ancora spazio alle testimonianze dei migranti e alle rivendicazioni contenute nel volantino distribuito dai partecipanti: “vietato calpestare i diritti” la loro indicazione per una città libera, aperta e giusta. Sassari è veramente bella, buona e forte?” si chiede il Comitato. "Il dubbio c'è, e non è rimasto molto tempo per indagare. Bisogna creare i presupposti per una società coesa e solidale”.
I responsabili del Comitato Primo Marzo locale esprimono soddisfazione per la buona riuscita della manifestazione e si augurano che le proposte e le rivendicazioni avanzate siano considerate e discusse dall'amministrazione e possano contribuire a creare un dibattito costruttivo fra cittadini e istituzioni.
La manifestazione, promossa da: Abracadrabra Onlus, Acli, Acos, Amico del Senegal Batti Cinque, Amnesty International, Arci, Associazione Enrico Berlinguer, Associazione Ora Si!, Auser, Avass’en Gouro, Circolo GD Via Esperson, Circolo Hutalabì Prc, Comunisti Italiani, Dipartimento immigrati CGIL, Equomondo, Gruppo Emergency Sassari, Gruppo giuridico Norberto Bobbio, Libertaria, Movimento Federalista Europeo Sassari, noiDonne 2005, Scuola Capoeira Karibe-Sardegna, Sinistra Ecologia e Libertà, è stata ripresa interamente dalle telecamere di TeleSassari che per l'occasione realizzeranno uno speciale televisivo che verrà mandato in onda nei prossimi giorni sul canale 63 del digitale terrestre (con copertura limitata alla provincia di Sassari).
COMITATO PRIMO MARZO SASSARI
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