La Rete Primo
Marzo in riferimento alle inaccettabili misure di accoglienza attuate nei
confronti dei 2300 profughi recentemente sbarcati in Italia in linea con Asgi,
Arci, Caritas Italiana, Cnca, Fondazione Migrantes chiede al Governo di
intervenire per porre fine alla confusione che si sta verificando sulla pelle
di donne e uomini a cui viene leso il diritto ad una degna accoglienza.
Chiede che sia
lo Sprar ad occuparsi dei profughi, dato anche il suo recente ampliamento, e
non le prefetture su mandato del Ministero dell’Interno.
Questa
modalità d’ intervento crea confusione e non prevede un coordinamento efficace per
rispondere in modo adeguato alla tutela dei profughi.
Chiede che
vengano attivati i posti dello Sprar e che cessi l’accoglienza, se così si può
chiamare, in strutture alberghiere o altro perché ciò ha dei costi elevati e
inutili e rallenta le procedure d’ esame delle domande d’asilo.
Chiede che il Tavolo
di Coordinamento Nazionale Asilo apra un confronto con le varie realtà associative e
organizzazioni per definire al più presto un
piano d’ interevento nazionale.
Riteniamo
inopportuno
ripetere l’esperienza appena vissuta nella cosiddetta “Emergenza Nord
Africa” affrontata in modo poco serio e dignitoso perché riteniamo che
un
paese civile debba rispettare i diritti e la dignità di ogni essere
umano.
Elisa Cesan
Portavoce Rete Primo Marzo
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