Per il quinto anno
consecutivo si è “celebrato” il Primo Marzo a Palermo.
Giornata molto intensa in
cui il movimento nato dal basso, proprio cinque anni fa, rivendica
l’orgoglio di essere migranti.
Per quest’anno non
abbiamo organizzato un corteo, ma abbiamo voluto incontrare e far
incontrare numerosissimi studenti e giovani che hanno gremito l’aula
magna del liceo classico Vittorio Emanuele II.
Giovani e meno giovani,
adolescenti e minori stranieri non accompagnati, tanti colori e
culture presenti per affermare e ribadire che “l’essere migranti
non è e non deve essere una connotazione negativa”, anzi la
diversità è solo una ricchezza!
A Palermo siamo partiti
facendo memoria della strage del 3 ottobre, in cui morirono uccise da
leggi ingiuste e razziste 368 PERSONE, 368 cittadini di questo mondo,
368 nostri fratelli, 368 nostri figli.
Yohaness
Gebremesklel membro della neonata
Associazione che riunisce i familiari delle vittime della strage, ci
ha fatto rivivere dal suo racconto l’atrocità di quelle ore, ma
soprattutto denunciato il grave immobilismo delle autorità
competenti, che oggi dopo 5 mesi dalla strage ancora non ha dato
risposte adeguate alle mamme o ai fratelli che aspettano di avere la
possibilità di “piangere” il proprio parente morto a pochi metri
dal nostro naso. Yohaness ha confermato che il comitato spingerà per
creare un data base (tramite DNA) per avere il diritto di
identificare i propri cari.
E’
stata l’occasione per dire ai ragazzi presenti che è importante
che “scendano” in campo contro ogni forma di discriminazione e di
razzismo, di lottare contro i pregiudizi e le intolleranze che
rendono una società più povera.
Una
società che oggi ha gravi problemi di accoglienza, in cui la
diversità sembra un aggravante e non una ricchezza, e che si basa
soltanto sul potere economico, sulla capacità di dare un ritorno in
soldi al sistema che controlla gli “ingressi”; oggi un euro vale
molto di più di un bambino!
I relatori intervenuti
hanno sottolineato che migrare è un diritto e non si possono
continuare ad erigere muri che hanno soltanto il risultato di creare
difficoltà a chi non ha la possibilità di “pagare” per un
visto; migrare è un diritto di ogni uomo, il mondo non è
dell’occidente o meglio di un sistema occidentale che ha creato
disgragazione e morte.
La terra è un arcobaleno
di culture, di colori, di tradizioni e per vivere dignitosamente,
dobbiamo aprire le menti e andare in contro all’altro diverso da
noi, per questo motivo la dottoressa Monti ha detto
chiaramente che è il momento di sostituire il termine integrazione
con INTERAZIONE, perché proprio dall’incontro con l’altro nasce
una società più giusta, che mantenga il diritto alla
diversità……….come diceva don Tonino Bello la “convivialità
delle differenze”
Un giovane Tamil, Stefano
Edward giovane di seconda generazione, membro della consulta
della culture della città di Palermo, ha detto chiaramente che una
società che non è capace di accogliere, distrugge le ambizioni di
tantissimi giovani che non si vedono accettati dalle “città” in
cui vivono ed allo stesso tempo non conoscono le culture e le
tradizioni del proprio popolo, il che crea numerosi problemi. “Io
sono Palermitano” ha tuonato Stefano.
Yodit Abraha referente
del Primo Marzo (gruppo Palermo) ha organizzato e coordinato
l’incontro e prendendo spunto proprio dalle parole di Stefano ha
ribadito che la cittadinanza non si concede, ma si deve riconoscere,
e ha fatto richiesta esplicità all’assessore alla partecipazione
Giusto Catania (con delega all’imigrazione) di cambiare la formula
per conferire le cittadinanze.
Abbiamo tutti oggi la
necessità di usare linguaggi nuovi che ci facciano fare il salto di
qualità perché spesso anche noi utilizziamo un linguaggio
dicotomico, noi italiani e voi immigrati, e i giovani in questo ci
possono aiutare, perché le interazioni tra di loro sono molto più
genuine e spontanee degli adulti!
Il Primo Marzo a Palermo
è stato anche contraddistinto dal premio che è stato consegnato
proprio alla dottoressa Yodit Abraha, che da sempre si è
contraddistinta per impegno e determinazione per rompere “i muri”
che ostacolano le INTERAZIONI tra le genti.
A Yodit è stato
consegnato il premio Rosa Parks (attivista americana, figura simbolo
del movimento per i diritti civili), tra la standing ovation dei
presenti e la commozione generale.
Dopo la premiazione si è
conclusa la lunga giornata di incontro con esibizioni artistiche che
hanno dato quel tocco di magia e allegria al Primo Marzo palermitano.
Alberto Biondo
Laici Missionari
Comboniani Palermo
Evento Primo Marzo 2014
del gruppo di Palermo. L'articolo è il contributo di Alberto Biondo
dei Laici Comboniani, mentre le foto sono state fatte da Giuseppe Di
Bartolomeo.
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