Quest’anno
abbiamo visto la V edizione di “Un giorno
senza di noi”, la manifestazione nazionale
dei migranti, nata nel 2009 per dimostrare all’Italia l’importanza
e il valore dei migranti e
delle
tante culture che colorano il
nostro paese.
A Modena
abbiamo affrontato la giornata parlando.
Durante il
pomeriggio i partecipanti sono stati coinvolti in un seminario
chiamato “Diritto di parola in tutte le lingue del mondo” e il
confronto è stato variegato e necessario.
Il tema
dalla lingua è vivo in ognuno di noi, ci permette di riconoscerci
nella nostra lingua madre, e di metterci in gioco, con una lingua che
non conosciamo. Ci permette di comunicare con gli altri, di abbattere
muri e barriere.
Aysha (Tunisia) si chiede
come mai gli italiani, ma non solo loro, non si dedichino allo
studio delle altre lingue e provoca una reazione a catena
tra i presenti che cercano risposte nei loro vissuti personali.
Tania (Argentina)
racconta di come, da bambina, si capiva con amici provenienti da
paesi diversi, perché la comunicazione del corpo e quella dei
sentimenti, vince su ogni diversità linguistica.
Il linguaggio del corpo
ci introduce alla seconda parte della giornata, una rappresentazione
di teatro forum, realizzato dalla compagnia “Teatrindifesi”,
durante la quale la platea è stata coinvolta a parlare, recitare e
cambiare le scenette teatrali al fine di migliorare le storie che
raccontavano.
Cécile Kyenge, presente
a questa seconda parte della giornata, è intervenuta diverse volte
portando il suo contributo nel cambiamento della scena teatrale.
La rete 1 marzo di Modena
ha proposto, inoltre, un banchetto di libri interculturali della
cooperativa Sinnos, nata nel 1990 da un laboratorio nel carcere di
Rebibbia.
Questa giornata ci da
fiducia e non possiamo che essere GRATI a tutti gli immiGrati
come
a tutte le persone che ci permettono di crescere ogni giorno.
Ricordiamo che il flash
mob è stato rinviato a sabato 22 marzo, dalle 10 alle
12 in piazza Torre a Modena.
La rete
1 marzo di Modena
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