Cosa
accadrebbe se anche per un solo giorno tutti gli immigrati, a Modena,
in Italia, in Europa e nel mondo intero incrociassero le braccia? Le
nostre vite potrebbero procedere normalmente?
Da
queste domande ha avuto origine la Giornata degli Stranieri, o
Giornata Senza di Noi, che, nata in Francia nel 2009, si celebra ogni
anno il 1° marzo.
A
Modena il “Comitato della Rete Primo Marzo” si associa a questa
celebrazione che vede nativi e immigrati “uniti nella stessa
battaglia di civiltà” per il riconoscimento pieno della dignità e
dei diritti per tutti gli esseri umani, come recita il Manifesto
della Rete.
La
Rete raccoglie idee, proposte, esperienze, progetti per una società
dell’accoglienza, civile ed inclusiva, che combatta ogni forma di
barriere, sfruttamento, razzismo, xenofobia e discriminazione. Chiede
nuove leggi in materia di immigrazione e per garantire il diritto di
cittadinanza, il rispetto dei diritti e la libera circolazione dei
migranti, ma anche una corretta informazione su questi temi. Troppo
spesso i media associano gli immigrati ai barconi di clandestini, ai
problemi di permessi di soggiorno, di sicurezza e di posti di
lavoro.
Proviamo,
invece, a guardare alla realtà che ci circonda, ai successi e alla
ricchezza che questi cittadini stanno portando alla nostra società,
rinvigorendola e ringiovanendola, con forze nuove e fermenti
innovatori .
La
natalità è in lieve ma costante aumento a Modena, dove un neonato
su quattro è figlio di migranti. Il 15% degli alunni delle nostre
scuole è di origine straniera e le frequenta con buoni risultati e,
nonostante la crisi e il terremoto, sono attive 68mila imprese aperte
da non italiani. I circa 186mila residenti stranieri nella nostra
provincia, di 130 nazionalità, in numero sempre crescente chiedono
la cittadinanza italiana e sono qui alla ricerca di una loro identità
e integrazione.
Il
Centro Territoriale Permanente, la Biblioteca Delfini, il Museo
Civico e la Casa delle Culture, fra gli altri, svolgono con esiti
straordinari un’attività a vasto raggio e profondamente culturale
nei suoi contenuti e fondamenti. Lo testimoniano progetti come
“Storie di Santi, Eroi e Migranti” o “Una Storia Unica” o
eventi come la
mostra “Strade” che si potrà visitare fino all’8 giugno.
Da
anni in città, questo intenso lavoro ha il delicato compito di
promuovere l’integrazione dei migranti e preservare la loro
identità distintiva attraverso l’insegnamento della “lingua del
pane”, l’italiano, e il custodire e mantenere viva la “lingua
del cuore”, la lingua madre.
Sui
temi dei diritti umani e civili per tutti, sul valore
dell’interculturalità e il rispetto di tutte le lingue madri
verteranno le iniziative della giornata del Primo Marzo, organizzate
dal Comitato della Rete di Modena. Il programma è consultabile sulle
pagine Facebook del Comitato Primo Marzo di Modena e di agendER.
Sarà
presente alla manifestazione, con i suoi pregevoli libri, la casa
editrice SINNOS che, unica nel suo genere, si occupa di letteratura
sui o dei migranti e si adopera per un’educazione alla cittadinanza
consapevole e per la salvaguardia delle lingue e delle culture madri
attraverso testi bilingui, corredati da preziose annotazioni
linguistiche.
ALESSANDRA
BINOTTI
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