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Una bella storia dalla Sardegna

sabato 13 marzo 2010

Un chirurgo oristanese originario di Tonara si dà al volontariato dopo un'esperienza in Africa.

Ha trascorso un mese nel cuore dell'Africa, con Medici senza frontiere. Un'esperienza che ha convinto Michele Sau a darsi al volontariato. La settimana prossima aprirà un ambulatorio a Tortolì per assistere gli extracomunitari.
U n ambulatorio per gli immigrati extracomunitari, in regola e non, nel cuore dell'Ogliastra. Il servizio, gratuito e rivolto ai cittadini stranieri dell'intera provincia, nasce grazie alla disponibilità di un chirurgo in pensione. Michele Sau, per anni primario del reparto di Chirurgia all'ospedale San Martino di Oristano, ha deciso di prestare servizio in un locale messo a disposizione dalla Asl di Lanusei nella Residenza sanitaria assistita di Tortolì.
«LA MIA AFRICA» Il dottor Sau, originario di Tonara, non è nuovo ad esperienze di questo genere. Andato in pensione lo scorso anno non ha abbandonato il camice bianco e per un mese ha lavorato con Medici senza frontiere nella Repubblica Centroafricana. A Paouà, agglomerato urbano dove vivono ventimila persone, per lo più poverissime, ha operato da maggio a giugno in una struttura realizzata anni addietro grazie agli aiuti della Germania. Tornato anzitempo in Sardegna per un infortunio, Sau si è trasferito nella cittadina ogliastrina. Qui ha subito allacciato i rapporti con l'associazione di pubblica assistenza Croce verde per prestare opera di volontariato e ha pensato alla possibilità di aprire un ambulatorio per gli stranieri che, per i motivi più svariati, si trovino nelle condizioni di avere necessità di un medico.
«LEZIONE DI VITA» «Credo che l'esperienza in Africa abbia cambiato il mio modo di vedere le cose - spiega Sau - e tornato a casa ho pensato di mettere a disposizione la mia esperienza professionale». Certo le condizione sono diverse e qui le condizioni degli immigrati, anche degli irregolari, sono decisamente migliori rispetto ad altre realtà dove si combatte una battaglia quotidiana per la sopravvivenza. Nonostante ciò, l'idea di un servizio rivolto alle fasce più deboli della popolazioni, quali appunto sono i migranti, è una realtà inedita. L'idea dell'ambulatorio per immigrati è stata sottoposta ai vertici dell'azienda sanitaria ogliastrina che si sono mossi per trovare un sistemazione al chirurgo volontario. E la disponibilità della cooperativa friulana Universiis, che gestisce la residenza sanitaria assistita di Porto Frailis, ha fatto il resto.
SUBITO L'AMBULATORIO Il servizio verrà attivato la prossima settimana e potrà fare affidamento su un accesso riservato esclusivamente ai pazienti stranieri per garantire necessaria riservatezza. «L'ambulatorio - fa sapere il chirurgo - sarà aperto ogni lunedì dalle 8,30 alle 13. Qualunque sia la situazione delle persone che vi si recheranno». E ieri la trasferta a Tortolì del direttore sanitario della Asl ogliastrina ha di fatto sancito la nascita di questa iniziativa. Orlando Scintu in una visita lampo alla struttura sanitaria di viale Europa ha definito gli ultimi dettagli. Con l'apertura dell'ambulatorio si concretizza un'ulteriore iniziativa che va ad integrare altri percorsi già avviati nel territorio e che hanno come scopo principale quello di favorire l'integrazione delle comunità straniere nel tessuto sociale dei paesi che li ospitano.

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