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Firenze - Giornata di mobilitazione per il Primo Marzo 2012

martedì 21 febbraio 2012







La giornata del 1° Marzo, giunta alla sua terza edizione, rappresenta un momento di impegno e di lotta contro ricatti e sfruttamento, una mobilitazione unitaria di migranti e “autoctoni” che mette al centro il lavoro in quanto terreno di lotta per affermare i diritti di tutti e di tutte: diritto a vedersi riconosciuta la propria identità personale e sociale, diritto ad esercitare la libertà di scelta, diritto alla diversità.
Nel nostro paese si sta diffondendo un clima di intolleranza razzista e di discriminazione, una cultura, anche istituzionale, che addita nei migranti la causa di molti nostri problemi economici e sociali, problemi che pesano in primis proprio sui cittadini stranieri, come sulle fasce più fragili ed esposte della società.
Le leggi emanate negli ultimi anni (in particolare la Bossi-Fini, ma anche il cosiddetto pacchetto-sicurezza), l’azione di alcune forze politiche, il comportamento di parte dei media, con la diffusione di allarmi ingiustificati e l’uso di un linguaggio spregiativo, hanno dato un contributo determinante al diffondersi di una situazione pesantemente discriminatoria.
E’ in questo clima che maturano episodi di aggressioni violente, come i tragici fatti del 13 dicembre a Firenze: non un gesto di follia, ma il prodotto di una cultura politica fascista e razzista, che inneggia alla prevaricazione, alla violenza, alla differenza fra “razze”.
I cittadini stranieri sono spesso sottoposti a condizioni di pesante disagio su più fronti, dalla casa al lavoro, all’accesso ai servizi e alle istituzioni scolastiche. I lavoratori e le lavoratrici immigrati, pur rappresentando una risorsa determinante per la nostra società, non solo vengono retribuiti meno degli italiani, ma si trovano costantemente in condizioni di fragilità e di ricattabilità e pagano più di tutti il prezzo della crisi: migliaia di loro rischiano di perdere, insieme al lavoro, anche il permesso di soggiorno, e dunque il diritto a rimanere nel posto che hanno scelto per vivere, mentre coloro che non hanno il permesso vengono criminalizzati con l’etichetta di “clandestino”, e consegnati quindi nelle mani di chi, agendo nella più totale illegalità e impunità, sfrutta il lavoro nero.
E’ vergognoso che lo stato italiano abbia incamerato i soldi versati dai migranti per una sanatoria che si è rivelata una truffa a cui ancora non si è posto rimedio: non solo è assente una politica dell’accoglienza che riconosca a tutti il diritto a vivere dignitosamente, ma proprio dall’immigrazione si cerca di trarre il massimo vantaggio a favore di un sistema economico che continua a rastrellare risorse nelle fasce più deboli della popolazione. Come è vergognoso che l’attuale governo, nonostante le dichiarazioni in merito, non abbia trovato la volontà e la capacità di cancellare l’odiosa norma che impone una tassa sul permesso di soggiorno: un altro provvedimento legislativo di marca razzista, che insiste nel discriminare le persone in base alla loro provenienza.
Rimane tuttora non risolta la questione della cittadinanza: a centinaia di ragazze e ragazzi nati o cresciuti in Italia non vengono riconosciuti gli stessi diritti dei loro coetanei, e viene loro sottratta in questo modo la possibilità di progettare la propria vita. A famiglie che vivono in Italia da anni, dando il loro contributo di lavoro e di idee, viene negata la possibilità di scegliere attraverso il voto i propri rappresentanti, cioè di partecipare a pieno titolo alla vita democratica e civile del paese.
Incompiuta rimane anche l’accoglienza della cosiddetta “Emergenza Nord Africa”, durante la quale migliaia di persone fuggite dalla guerra sono giunte nel nostro paese e, sia pur in mancanza di un coordinamento efficace e contro le volontà di respingimento, sono state accolte da molte realtà territoriali, ma in seguito non hanno potuto usufruire di una protezione umanitaria e ancora rimangono, a distanza di un anno, nel limbo di una richiesta di asilo dall’esito incerto.
La Carta Mondiale dei migranti, approvata nel febbraio 2011 a Gorée, frutto dell’ esperienza migratoria e del confronto di tanti uomini e donne, sancisce la libertà delle persone di potersi muovere liberamente nel pianeta e la necessità che la piena cittadinanza sia riconosciuta in base alla residenza e non alla nazionalità; si tratta di principi fondamentali, proclamati per la prima volta dai protagonisti stessi dei movimenti migratori, e con questi gli Stati si devono confrontare.  
Il 1°Marzo deve essere un momento di mobilitazione di tutte le forze democratiche e antirazziste, associazioni, istituzioni, partiti, movimenti, per dire NO con forza allo sfruttamento del lavoro migrante, al razzismo politico, ai comportamenti discriminatori delle istituzioni, e per affermare i diritti sanciti dalla nostra Costituzione per tutte le persone che vivono nel nostro paese: diritto al lavoro, alla casa, all’istruzione, diritto di asilo, diritto alla libertà di espressione.
Firenze ha espresso con forza il suo rifiuto del razzismo e della violenza, con la grande manifestazione del 17 dicembre, che ha visto in piazza 18.000 persone, in risposta al brutale attacco alla convivenza civile e alla vita stessa dei migranti.
Invitiamo dunque tutte le realtà che sono espressione del tessuto democratico della nostra città e tutte le persone che credono nella costruzione di una società di uguali a partecipare fin d’ora alla costruzione della manifestazione che si svolgerà a Firenze nella giornata di mobilitazione nazionale del 1°Marzo.

Comitato Primo Marzo Firenze Rete Antirazzista Firenze
ADESIONI:

Rete Antirazzista di Firenze
Missionari Comboniani
Comunità Senegalese in Toscana
Laici Comboniani
Ass. Fuori Binario
Ass. Straniamenti
Ass. Tessere culture Onlus
Ass. Rom chiesa Valdese
ISF-Firenze
Ass. Altro Diritto
Consiglio degli Stranieri Calenzano
Comune di Campi Bisenzio
perUnaltracittà
PD metropolitano fiorentino
Meeting Point Campi Bisenzio
Arci Ragazzi
L'Associazione Contigo Peru
Ass. FAT (federazione Africana in Toscana)
Ass. Filo Rosso

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