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Lo “sciopero degli stranieri” battaglia di civiltà Un impegno per una maggiore sensibilità dell’informazione

mercoledì 29 febbraio 2012

Pubblicato sul sito della FNSI - vai alla pagina della FNSI

Le iniziative del Sindacato dei giornalisti nella campagna “LasciateCIEntrare”

“Lo “sciopero degli stranieri”, che lancia un segnale di opposizione ed estraneità al razzismo, con cittadini italiani ed immigrati riuniti in una testimonianza e in una battaglia di civiltà, richiede sensibile adeguata attenzione dell’informazione. Quello del primo marzo è un appuntamento rilevante che mette al centro i temi dei nuovi diritti e della precarietà. La Fnsi è impegnata in primo piano su queste tematiche anche attraverso specifiche attività sindacali (con la Commissione Nazionale Lavoro Autonomo) e con la promozione di una cultura dell’informazione sempre più puntuale e corretta su immigrati, rifugiati e richiedenti asilo, per cui è stata promossa (anche con altri soggetti) la Carta di Roma.

La giornata di “sciopero degli stranieri” di domani è un'iniziativa di impegno civile nel solco della promozione e della tutela dei diritti umani di tutti, linea che ha visto e vede la Fnsi (con Associazione della società civile) al centro di iniziative che hanno toccato l’opinione pubblica: le manifestazioni sui Cie (Centri di identificazione e espulsione), vietati ai giornalisti da un provvedimento dell’ex Ministro Maroni finalmente revocato dall’attuale Ministro degli Interni Cancellieri. La campagna “LasciateCIEntrare” è qualcosa di più di un momento di affermazione di dignità e di protesta. E lo “sciopero degli stranieri” di domani è un appuntamento coerente per chi persegue ogni forma di iniziativa sindacale che sostenga la tutela della dignità umana contro ogni forma di precarizzazione e emarginazione dal mondo del lavoro.
La solidarietà della Fnsi e della sua Commissione Nazionale Lavoro Autonomo è perciò disponibilità a partecipare nelle forme che saranno ritenute più utili alle iniziative in programma in sede territoriale e nazionale. E’ una solidarietà diretta e indiretta: invito agli organi di stampa a darne conto e nello stesso tempo un atto di condivisione anche in considerazione che sul campo, sul terreno della cronaca e dell’informazione sociale, ci sono soprattutto giornalisti freelance e precari, quasi sempre vergognosamente sottopagati per il loro lavoro”.


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