PRIMO
MARZO 2012: MOBILITAZIONE CONTRO IL RAZZISMO ISTITUZIONALE E LA
PRECARIETA’
“Il
razzismo istituzionale è stato definito come quel complesso di
leggi, costumi e pratiche vigenti che sistematicamente riflettono e
producono le disuguaglianze nella società. Se conseguenze razziste
sono imputabili a leggi, costumi e pratiche istituzionali,
l’istituzione è razzista sia se gli individui che mantengono
queste pratiche hanno intenzioni razziste, sia se non le hanno”.
MacPherson
Report
Il
primo marzo è una giornata di azione contro ogni forma di “razzismo
di Stato”.
Da
ormai molti anni nel dibattito politico italiano l’immigrazione è
diventato uno degli argomenti più discussi e una delle emergenze
prioritarie. L’azione dello Stato si è sviluppata sotto forma di
strumenti di controllo, più che di interventi volti a fronteggiare
le esigenze della nuova convivenza, attraverso una legislazione
sull’immigrazione poco attenta ai diversi percorsi di integrazione
delle realtà locali e a attraverso un uso inefficace delle sanatorie
e degli interventi delle forze dell’ordine. Le politiche di
controllo e di sanzione dell’irregolarità godono di ingenti
risorse finanziarie, mentre l’inserimento degli immigrati è
considerato come investimento di secondaria importanza. In nome del
mantenimento dell’ordine pubblico, l’immigrato diventa un
potenziale nemico da tenere sotto stretta sorveglianza ed in
condizione di totale incertezza circa la permanenza all’interno
dello Stato.
La
condizione migrante non è separata da quella di tutti gli altri, ma
con la sua specificità mostra tendenze e dinamiche che coinvolgono
tutti, in particolare sul terreno del lavoro. D’altro canto la
condizione dei migranti è diversa da quella di tutti gli altri,
perché solo per i migranti la precarietà e la crisi economica
possono portare alla detenzione amministrativa e mette a rischio il
permesso di soggiorno. Fuori da ogni retorica della solidarietà,
quindi, riconosciamo che la clandestinità politica dei migranti e il
razzismo istituzionale hanno reso tutti più insicuri. Per questo
vogliamo scendere nuovamente in piazza assieme e allargare la
mobilitazione contro una precarietà sempre più diffusa.
Per
l’abrogazione della legge Bossi-Fini, del pacchetto sicurezza e la
chiusura di tutti i CIE in Italia e in Europa;
- Per la cittadinanza immediata ai bambini nati in Italia;
- Per una regolarizzazione generale di chi non ha un permesso di soggiorno, senza truffe e senza produrre altre gerarchie, per l’emanazione di una legge organica sul diritto d’asilo;
- Per il permesso di soggiorno per motivi umanitari per i rifugiati provenienti dalla Libia;
- Contro la precarietà, e per un welfare non basato sullo sfruttamento e l’esclusione di alcuni;
- Contro la repressione degli ambulanti;
- Contro il permesso a punti e nuove tasse sul rinnovo del permesso di soggiorno;
Manifestazione
Primo marzo 2012: Appuntamento alle ore 9,00 alla Piazza Garibaldi.
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