PRESIDIO
in piazza Duomo
Giovedì 1° Marzo
dalle 17,30 alle 19,30
dalle 17,30 alle 19,30
Il primo marzo del 2010 e 2011 in decine di città italiane lavoratori migranti e italiani hanno scioperato assieme contro il razzismo istituzionale della legge Bossi-Fini.
Migliaia di persone hanno manifestato con i migranti, mostrando che anche nella crisi si può lottare insieme per i diritti di tutti.
La data del primo marzo è diventata così un punto di riferimento importante:
anche quest’anno vogliamo che il 1° Marzo sia un giorno di mobilitazione e di rivendicazione.
E’ ora di dire con chiarezza che il razzismo non è solo un fenomeno culturale, ma che si appoggia su leggi e provvedimenti amministrativi che considerano i migranti solo come braccia da sfruttare:
Occorre cambiare radicalmente questo stato di cose che produce sfruttamento e clandestinità.
La condizione dell'immigrato non è separata da quella di tutti gli altri.
La clandestinità politica dei migranti e il razzismo istituzionale hanno reso tutti più insicuri.
PER:
È così, nel contratto di soggiorno per lavoro e nella costituzione dei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione).
E’ stato così, nella sanatoria truffa del 2009 e nella logica dei flussi.
E’ stato così, nella creazione dell’emergenza profughi dopo le rivoluzioni in Nord Africa e nel mancato riconoscimento di fatto del diritto d’asilo.
È così, per i figli dei migranti che rivendicano/chiedono il diritto di cittadinanza.
E’ così, nel principio del permesso di soggiorno “a punti” e nella tassa sul permesso di soggiorno, che vorrebbero scaricare sul salario dei migranti il costo di queste politiche.
1. L’abrogazione della legge Bossi-Fini e la cancellazione del contratto di soggiorno per lavoro;
2. La chiusura di tutti i CIE;
3. Il diritto di cittadinanza ai bambini nati in Italia;
4. Dire NO al permesso a punti;
5. Dire NO a nuove tasse per il rinnovo del permesso di soggiorno;
6. La regolarizzazione di chi non ha un permesso di soggiorno, senza truffe;
7. Il riconoscimento della protezione umanitaria per i rifugiati;
8. Il diritto di voto amministrativo agli immigrati residenti.
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