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Bologna, donna costretta ad abortire nel CIE

lunedì 21 febbraio 2011

“ESIGIAMO IMMEDIATA CHIAREZZA”
Cécile Kyenge Kashetu, portavoce del movimento nazionale “Una giornata senza di noi - Sciopero degli stranieri”,in merito alla denuncia pubblicata dal blog “Noi non siamo complici”
“Con sgomento abbiamo letto sul blog “Noi non siamo complici” la seguente denuncia: “Nonostante le diffide della Questura perché fosse evitato ogni contatto solidale con l'interno del Cie, sabato 19 febbraio siamo riuscite ad entrare in contatto telefonico con la sezione femminile del lager bolognese e abbiamo saputo dell'ennesima violenza. Ci è raccontato che una donna nigeriana – che chiameremo Gloria – quando è stata portata nel Cie aveva dichiarato di essere incinta. Dopo averne avuto conferma da un test di gravidanza, le sarebbe stata somministrata una iniezione che le ha indotto l'aborto, devastandola psicologicamente””.
“Quanto avviene dentro quelle mura è tenuto lontano dagli occhi dei cittadini bolognesi. Ciò nonostante, se i fatti denunciati fossero confermati anche solo parzialmente, saremmo di fronte a una gravissima violazione dei diritti umani fondamentali, compiuta a due passi dalle nostre case”, così Cécile Kyenge Kashetu, portavoce del movimento nazionale “Una giornata senza di noi – Sciopero degli stranieri”, che continua: “Esigiamo che le autorità chiariscano immediatamente i contorni e i fatti di questa denuncia. Ci auguriamo che quanto emerso non sia vero ma se così fosse e se le autorità non si dimostreranno disposte a intervenire prontamente per punire i colpevoli e per portare fuori dal Cie Gloria, offrendole tutta l'assistenza economica e psicologica necessaria, valuteremo seriamente quali dure proteste mettere in atto. Ci aspettiamo un segnale convincente da parte delle autorità di polizia”.

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