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Il Primo Marzo dedicato a Noureddine Adnane

lunedì 28 febbraio 2011


NOUREDDINE ADNANE. LA TUA PALERMO TI HA VISTO MORIRE NEL SILENZIO, MA VIVRAI NEL NOSTRO RICORDO E NELLA NOSTRA LOTTA
Il Comitato Primo Marzo di Palermo e il movimento nazionale tutto

“Una giornata senza di noi - Sciopero degli stranieri”,
in memoria di Noureddine Adnane.
“Oggi abbiamo versato lacrime, gocce che hanno riempito quel vaso che contiene tutta la nostra voglia di cittadinanza palermitana. Questa città è la nostra unica motivazione, che ci consola dal trovarci lontani da un ambiente familiare, quello dei nostri paesi lontani. In 25 anni e senza che l'Amministrazione se ne accorgesse, Palermo è diventata è la nostra città”.
“E' difficile spiegare il nostro legame con Palermo. Pur nel disaggio e nel ricatto delle leggi italiane sull'immigrazione, pur nell'abbandono da parte dell'Amministrazione locale, pur nella negazione del diritto di rappresentanza sociale e politica, pur nella mancanza di una democrazia partecipata, pur nell'esclusione dalla produzione culturale, pur nella negazione continua dei diritti e della dignità dell'uomo, pur nella mancanza di riconoscenza della nostra sfera spirituale, pur nell'assenza di spazi per celebrazioni ed eventi culturali, noi abbiamo scelto di vivere qui. Abbiamo scelto di contribuire al tessuto economico ed urbano della città. Abbiamo valorizzato il centro storico, in anni in cui veniva considerato un luogo inaccessibile”.
“Noi migranti non ci lasceremo convincere che questo luogo incantato possa essere solo di chi per caso, per le circostanze o per volontà divina, per diritto vi sia nato e cresciuto, perché Palermo è la città madre dei nostri figli, dei nostri fratelli, dei nostri amici”.
“Le nostre lacrime non sono lacrime di dolore, bensì di commozione ed emozione perché la morte di Noureddine ha risvegliato la nostra coscienza di cittadini. Vogliamo cercare la coesione sociale per il bene comune: sentirci uniti, come palermitani e come migranti”.
“Ringraziamo le forze politiche e sociali a noi vicine in questo momento di dolore, perché sono la sintesi dell'impegno civile e politico a Palermo, una città dove siamo sicuri che ci sarà un futuro più giusto per tutti”.
Noureddine, la tua Palermo ti ha visto morire nel silenzio, ma vivrai nel nostro ricordo e nella nostra lotta”.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Un ringraziamento profondo da parte della comunità marocchina per aver dato spazio a questo comunicato... il primo marzo continua a dimostrare di condividere i bisogni dei cittadini italiani, continua ad essere sensibile alle prospettive che offrano opprtunità, ma in particolar modo coesione sociale.
Questo comunicato è stato scritto con la comunità marocchina a seguito della commovente manifestazione di sabato, in collaborazione con Primo Marzo Palermo e l'Unione Mediatori Interculturali Professionisti.

La piattaforma del Primo Marzo è un momento d'incontro per riflessioni comuni, ma soprattutto svolge azioni di sensibilizzazione, promozione della ricchezza dello scambio culturale, del diritto di cittadinanza, e della lotta al razzismo e alla discriminazione.

Quello che è successo pensiamo debba essere non solo condiviso, ma anche attenzionato dalla giustizia, dalla politica e dai liberi cittadini...
L'UMIP con la comunità marocchina sta svolgendo un idagine partecipata, con parte attiva la comunità dei migranti e quella locale, perchè pensiamo che sia giunto il momento in cuile responsabilità individuali siano unite...

Noureddine sintetizza il principio: La mia terra è dove poggio i miei piedi..

UMIP - Unione Mediatori Interculturali Professionisti

20 febbraio 2011 alle ore 19:27
Giusi ha detto...

il silenzio non significa che non vorremmo gridare,gridare per lui,per la sua disperazione,per il dolore della sua famiglia,per l'ingiustizia subita!VOI non siete "voi" e "noi",non siamo NOI,siamo NOI,TUTTI/E uniti in una Palermo difficile,in una Palermo dove le Istituzioni si scordano spesso che di fronte hanno essere umani.Un abbraccio tutti insieme il 1°MARZO e ogni giorno per i NOSTRI DIRITTI.
Giusi Imborgia

20 febbraio 2011 alle ore 21:13

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