Intervista al segretario della Federazione nazionale della stampa Franco Siddi
La federazione nazionale della Stampa considera l'iniziativa come un'opportunità in più per qualificare l'informazione in direzione di una rappresentazione corretta dei bisogni della società contemporanea, di una società che ha necessità di integrazione, di promuovere e far crescere la cultura dell'accoglienza unitamente alla cultura della reciproca comprensione e conoscenza. Giornali e giornalisti devono essere testimoni dei fatti e degli eventi, ma anche protagonisti della vita sociale del Paese in cui abitano, e quindi aiutare con una informazione corretta gli stranieri e i lavoratori immigrati a capire e conoscere meglio la realtà in cui arrivano, che è fatta di usi, costumi e leggi. Questo vale anche per i nostri migranti, che vanno per le vie del mondo a cercare un lavoro e un futuro, ma vale anche per il migrante che arriva nel nostro Paese e che spesso noi trattiamo come trattarono noi all'inizio del secolo scorso, e questo è intollerabile.
Esiste per i giornalisti un documento che richiami all'etica in relazione a tali tematiche?
Uno dei punti di riferimento per tutti i giornalisti è la Carta di Roma, protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti, che deve entrare nei percorsi di formazione dei nuovi giornalisti e nella conoscenza, nella consapevolezza e nell'assunzione di un criterio di responsabilità da parte di tutti i giornalisti attraverso attività di monitoraggio, di dialogo, di confronto. La Carta ha un anno di vita, ma già il fatto che se ne cominci a parlare aiuta a capire che c'è un ulteriore punto di riferimento attraverso il quale affinare i canoni di comportamento per questioni così delicate e complesse, ma che devono essere improntate al valore del rispetto e della dignità.
Cosa farà la Fnsi come adesione allo sciopero degli immigrati?
Non abbiamo affrontato l'argomento. Siamo un'organizzazione storica che ha un percorso di formazione democratica delle decisioni. Sicuramente faremo una riflessione nei prossimi giorni per vedere che tipo di rapporto possiamo costruire, oltre all'attività di sensibilizzazione e promozione culturale che stiamo facendo. La Federazione nazionale della stampa verificherà dal punto di vista operativo cosa si può fare, ma storicamente è un'organizzazione impegnata a togliere i veli, a evitare che passi il silenziatore sugli abusi sui più deboli, a prescindere dal colore della pelle e dal Paese di provenienza. Il nostro è sempre un impegno attivo. Sulle forme dell'adesione alla promozione sociale di questo tipo di impegno, queste sono differenziate rispetto a chi può fare uno sciopero specifico. Il nostro primo 'sciopero' in questo caso è informare di più e meglio.
Non voglio portarla sul piano della polemica, ma il Giornale, qualche giorno fa, ha titolato 'Sciopero vietato ai negri'. Che ne pensa?
Provo imbarazzo e non condivido questi titoli. Mi rendo conto che un giornalista che ha una responsabilità di categoria deve stare attento a rispettare la libertà di tutti e anche la libertà dell'irriverenza di tutti, ma credo che nella cultura del mondo sviluppato il richiamo, in un titolo, alla discriminazione è sbagliato e negativo che non appartiene alla nostra più avanzata cultura professionale. Purtroppo nella società questo c'è e quindi esistono anche giornali che sono specchio di un certo modo di pensare che resiste e che credo non faccia del bene al nostro Paese.
*Intervista di Luca Galassi, pubblicata su Peace Reporter
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1 commenti:
Molto positiva l'appoggio della FNSI al Primo marzo!
26 gennaio 2010 alle ore 14:54Aiuterà a dare visibilità all'iniziativa , contro il razzismo e per i diritti dei migranti e la costruzione di una società multiculturale dove tutti e tutte sono uguali..
Capisco l'imbarazzo davanti al titolo dell'articolo apparso sul Giornale , di più ,sono stata scioccata: non si tratta d'" irriverenza " .Per me questo titolo era semplicemente razzista ..e mi ha dato molto fastidio vederlo sul blog del Primo Marzo, non contribuisce per niente a costruire la mobilitazione!!
Purtroppo questi propositi razzisti li sentiamo ,li leggiamo su molte medie compresa la televisione , non offriamo loro altro spazio !
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