Dibattito verso il primo marzo
Martedì 1 marzo 2011, Piazza Nettuno ore 15.30 - La formalizzazione dei tagli al mondo della formazione tramite la legge Gelmini, il ricatto generato dal modello Marchionne e le sempre peggiori condizioni di sfruttamento e restrizione della libertà dei migranti, ci consegnano oggi una situazione di crisi che riguarda tanto l'economia quanto i diritti e la democrazia sostanziale.
Per questo crediamo che il primo marzo rappresenti la possibilità di esprimere che lottare per la libertà dei migranti, costruire un'altra università, rifiutare l'annullamento dei diritti dei lavoratori e realizzare nuove forme di welfare rappresentano parti della stessa sfida di alternativa di uscita della crisi che è possibile agire attraverso la costruzione di un comune politico.
Di fronte alla creazione di possibili linee di fuga dalla povertà di chi sceglie di abbandonare il proprio paese, oggi l'Europa risponde con la costrizione dei suoi confini, con la creazione di strutture per il contenimento e i respingimenti, con un diritto d'asilo debole che limita fortemente la libertà di scelta dei migranti e con uno status giuridico che porta ad una condizione di sfruttamento e ricattabilità del migrante sempre più elemento strutturale del sistema economico.
Anche le forti rivendicazioni di libertà e di un futuro più dignitoso che nelle ultime settimane arrivano dal sud del Mediterraneo sembrano rappresentare per la governance italiana ed europea soltanto un'occasione per creare di nuovi centri di detenzione e intensificare il controllo sulla libertà dei migranti, nel pieno utilizzo di quella retorica del pericolo di invasione che già in passato ha facilitato l'attuazione di misure presentate come straordinarie e subito normalizzate.
Il primo marzo saremo in piazza con i migranti rivendicando lo sciopero generale e generalizzato perchè crediamo che un reddito garantito, la casa, l'accesso a saperi come una seconda lingua, non possano essere considerati parametri sui quali basare la permanenza sul territorio dei migranti, quanto piuttosto diritti dai quali partire per la costruzione di un futuro migliore per tutte e tutti.
Parteciperanno:
Matteo Rinaldini, Ricercatore dell'Università di Modena e Reggio Emilia
Manila Ricci, Associazione Rumori Sinistri, Lab. Paz Rimini
Alessandra Sciurba, Melting Pot
Neva Cocchi, Sportello migranti Tpo
SaDiR – Uniti contro la crisi
SAPERI DIRITTI REDDITO
Martedì 1 marzo 2011, Piazza Nettuno ore 15.30 - La formalizzazione dei tagli al mondo della formazione tramite la legge Gelmini, il ricatto generato dal modello Marchionne e le sempre peggiori condizioni di sfruttamento e restrizione della libertà dei migranti, ci consegnano oggi una situazione di crisi che riguarda tanto l'economia quanto i diritti e la democrazia sostanziale.
Per questo crediamo che il primo marzo rappresenti la possibilità di esprimere che lottare per la libertà dei migranti, costruire un'altra università, rifiutare l'annullamento dei diritti dei lavoratori e realizzare nuove forme di welfare rappresentano parti della stessa sfida di alternativa di uscita della crisi che è possibile agire attraverso la costruzione di un comune politico.
Di fronte alla creazione di possibili linee di fuga dalla povertà di chi sceglie di abbandonare il proprio paese, oggi l'Europa risponde con la costrizione dei suoi confini, con la creazione di strutture per il contenimento e i respingimenti, con un diritto d'asilo debole che limita fortemente la libertà di scelta dei migranti e con uno status giuridico che porta ad una condizione di sfruttamento e ricattabilità del migrante sempre più elemento strutturale del sistema economico.
Anche le forti rivendicazioni di libertà e di un futuro più dignitoso che nelle ultime settimane arrivano dal sud del Mediterraneo sembrano rappresentare per la governance italiana ed europea soltanto un'occasione per creare di nuovi centri di detenzione e intensificare il controllo sulla libertà dei migranti, nel pieno utilizzo di quella retorica del pericolo di invasione che già in passato ha facilitato l'attuazione di misure presentate come straordinarie e subito normalizzate.
Il primo marzo saremo in piazza con i migranti rivendicando lo sciopero generale e generalizzato perchè crediamo che un reddito garantito, la casa, l'accesso a saperi come una seconda lingua, non possano essere considerati parametri sui quali basare la permanenza sul territorio dei migranti, quanto piuttosto diritti dai quali partire per la costruzione di un futuro migliore per tutte e tutti.
Parteciperanno:
Matteo Rinaldini, Ricercatore dell'Università di Modena e Reggio Emilia
Manila Ricci, Associazione Rumori Sinistri, Lab. Paz Rimini
Alessandra Sciurba, Melting Pot
Neva Cocchi, Sportello migranti Tpo
SaDiR – Uniti contro la crisi
SAPERI DIRITTI REDDITO
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