Questo ordine del giorno è stato approvato all'unanimità dall'assemblea nazionale delle delegate e dai delegati Fiom-Cgil riunita a Cervia lo scorso 4 febbraio.
La giornata del 1 marzo, che lo scorso anno ha prodotto una straordinaria mobilitazione dellelavoratrici e dei lavoratori migranti, ha avuto il grande merito di portare all'attenzione dell'opinione pubblica la condizione del lavoro migrante, la disparità di diritti tra lavoratrici e lavoratori migranti e italiani determinata dall'attuale legislazione sull'immigrazione, il ricatto del “contratto di soggiorno” - soprattutto nel contesto della crisi economica e finanziaria – come strumento per dividere ed indebolire il mondo del lavoro. A questo si aggiunge che a tutt'oggi non è stata data alcuna risposta concreta ai problemi determinati dalla “sanatoria truffa”, che pure è stata al centro di mesi di mobilitazione dei e delle migranti, in particolare con le lotte che si sono svolte a Brescia e a Milano, mentre è ripartita l'oscena lotteria del decreto flussi, in cui i più fortunati tra i partecipanti potranno aggiudicarsi un permesso di soggiorno “a punti”. Non si tratta quindi meramente di riduzione del lavoro a merce, ma di una vera e propria disumanizzazione di chi lo svolge.
Il “modello Fiat” chiude questo cerchio dell'uso strumentale della crisi per ridisegnare i rapporti sociali basandoli sulla negazione di diritti, sull'autoritarismo e sulla subalternità del lavoro all'impresa, con un attacco esplicito alla condizione di lavoro ed al diritto alla contrattazionecollettiva, praticato attraverso il ricatto occupazionale. Per queste ragioni la Fiom assume il 1° marzo 2011 come giornata di lotta per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori migranti, in quanto parte integrante delle rivendicazioni generali della Fiom tra le quali il diritto al voto. Tale giornata dovrà essere utilizzata dalle strutture territoriali e dalle Rsu per promuovere discussioni, mobilitazioni e iniziative di sciopero, per evidenziare la portata complessiva dell'attacco in corso e valorizzare le tante e diverse esperienze di lotta, che hanno saputo riportare al centro dell'attenzione la dignità del lavoro e delle lavoratrici e dei lavoratori, così come la necessità di unire queste lotte e di praticare concretamente la difesa e la riconquista del CCNL, dei diritti, della democrazia, della libertà sindacale ed in particolare del diritto di sciopero.
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