A proposito di Noureddine... (dal Primo Marzo Palermo)
domenica 20 febbraio 2011
A proposito di Noureddine...
Tindara e Yodit, a nome del Primo Marzo Palermo, ci hanno mandato questo testo. Lo pubblichiamo associandoci al loro dolore e alla condanna verso il razzismo istituzionale.
“Palermo non è mai stata ne mai sarà una città razzista”
(il Presidente del Senato, Renato Schifani)
C’è una piazza a Palermo a pochi metri dai Quattro Canti, il centro esatto della città, che i palermitani conoscono come Piazza della Vergogna. La Fontana Pretoria collocata al centro della piazza sul finire del 1500, già a partire dal XVIII secolo fu considerata la rappresentazione della municipalità corrotta e, anche a causa della nudità delle sue statue, i palermitani cominciarono a chiamarla la Piazza della Vergogna. Oggi pomeriggio, 19 febbraio 2011, erano in tanti a gridare Vergogna! sfilando in corteo fino a Palazzo delle Aquile, sede del Municipio di Palermo posta proprio su uno dei lati della piazza.
La manifestazione era stata indetta qualche giorno fa dalla comunità marocchina insieme a varie organizzazioni sindacali e del privato sociale e ad alcuni gruppi politici, in occasione di un incontro avvenuto in una delle sale dello stesso palazzo municipale. Insieme ad una fiaccolata-preghiera svoltasi ieri davanti al reparto Grandi Ustionati dell’Ospedale Civico e a una raccolta fondi, il corteo di oggi doveva essere l’espressione della solidarietà a Noureddine Adnane, ambulante marocchino di 27 anni che si è dato fuoco con della benzina nel posto in cui di solito vendeva la sua merce e davanti agli occhi degli agenti di Polizia Municipale che lo stavano sottoponendo all’ennesimo controllo: pare il quinto nell’arco di una settimana.
Noureddine aveva un regolare permesso di soggiorno e una regolare licenza di ambulante, ed era conosciuto come Franco nella zona della Cittadella universitaria in cui esecitava il suo umile mestiere di ambulante. Stamattina però Noureddine ci ha lasciato per sempre e nessuno potrà mai risarcire la sua famiglia per i danni materiali e morali subìti nell’esercizio del suo regolare lavoro di commerciante grazie al quale aiutava la moglie, una figlioletta e i fratelli minori che vivono in Marocco.
Noureddine era stanco dei continui controlli a cui la Polizia Municipale di Palermo lo sottoponeva evidentemente troppo spesso. Anche se l’ipotesi di reato non è ancora nota, la Procura di Palermo aveva aperto un’inchiesta già all’indomani del tragico atto del giovane marocchino. Gli avvocati che difendono la famiglia affermano di avere una serie di elementi che fanno pensare che “l’intervento dei vigili urbani non sia un episodio occasionale e isolato”.
Il Comitato Primo Marzo di Palermo desidera esprimere la sua solidarietà alla famiglia di Noureddine condividendo il suo dolore e facendo appello a tutte le forze del Paese affinché aiutino la comunità civile della nostra città a far emergere in tempi rapidi la verità su questo e su altri simili atti di sopruso e di razzismo istituzionale ai danni di nostri concittadini di origine straniera da parte di chi dovrebbe, al contrario, garantirne i diritti e la dignità nel lavoro.
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