I fatti di Rosarno sono ancora nei nostri occhi, immagini dure, difficili.
Centinaia di lavoratori immigrati sfruttati ed abbandonati a se stessi,
razzismo e paura, è questa l’Italia che ci siamo trovati a vedere nel 2010.
Nelle campagne delle nostre Regioni migliaia di immigrati per pochi euro
raccolgono la frutta che mangiamo nelle nostre tavole, a volte sono
clandestini, venuti in Italia per sfuggire a guerre e alla fame, a volte sono
operai messi per strada dalla crisi che colpisce con forza il nostro paese e
lascia a casa italiani e stranieri.
In ogni caso, le condizioni in cui vengono costretti li rendono ricattabili,
nelle mani di persone senza scrupoli. Il disagio genera disagio e nei ghetti,
nelle città, nei quartieri e nelle campagne dimenticate nel nostro paese si
innescano guerre tra poveri spesso innescate da interessi economici o della
criminalità organizzata.
A Rosarno gli immigrati si sono ribellati ad una criminalità che li sfrutta e
li disprezza caricando la loro rabbia sulla popolazione, su chi li circonda.
Non può e non deve mai essere questa la risposta, ma è grazie agli immigrati
che si è alzato un velo che sembrava coprire gli occhi di noi tutti.
Legalità, rispetto, diritti, integrazione, lavoro.
Queste devono essere le parole d’ordine per italiani e immigrati. Il Governo
sino ad oggi ha solo scatenare paure, generando insicurezza per gli italiani e
gli immigrati, disinvestendo su tutte le politiche di integrazione, promuovendo
leggi che generano isolamento e diffidenza. Pensiamo alla legge Bossi-Fini alle
difficoltà per i ricongiungimenti familiari, ai respingimenti in mare, all’
obbligo anche dei sanitari a denunciare i clandestini. Così si creano solo
mondi paralleli, incomunicanti e distanti.
Nel nostro rione è possibile disegnare una storia diversa, una convivenza ed
uno scambio continuo e proficuo.
All’Esquilino abbiamo la responsabilità di dire che si può fare diversamente,
a partire dalle importanti esperienze delle scuole del nostro rione, che sono
tra le scuole più multietniche d’Italia.
Per questo ci diamo come obiettivo di interloquire e di lavorare con le
comunità straniere presenti nel rione e di dare vita ad un gemellaggio con le
realtà vive, e ce ne sono, che nel territorio di Rosarno operano in silenzio e
spesso in solitudine.
Aderiamo alla giornata di sciopero nazionale degli immigrati promossa per il 1
Marzo da un vasto arco di forze per dimostrare quanto siano importanti per la
nostra economia e per il nostro Paese tutti quei cittadini che in questo paese
sono venuti a lavorare e a cercare una vita migliore.
Ci mettiamo a disposizione per questo appuntamento e diamo tutto il nostro
sostegno all’iniziativa.
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