Chi siamo

Come fare il 1° Marzo 2014

Bakeca

Contatti

La Cisl Veneto contro il Primo Marzo e la risposta di Melting Pot

venerdì 26 febbraio 2010

La lettera della Cisl Veneto contro il Primo Marzo
(pubblicata da Il Mattino di Padova del 24 febbraio 2010)

Se il fenomeno è irreversibile, in questo momento storico abbiamo di fronte a noi una grande sfida e anche una grande opportunità, che comporta uno scatto in avanti, culturale e sociale, per governarlo e gestirlo. Il fenomeno migratorio deve essere visto come une risorsa, una possibilità di crescita culturale, sociale, economica. Nuovi cittadini che portano con sé nuove competenze, nuove idee in un paese che vive una fase di stagnazione. Bisogna però smettere di considerare l’immigrazione un fenomeno da cancellare o bloccare, e capire piuttosto come governarlo e farlo diventare non fonte di tensione, ma di opportunità. L’Italia sta diventando progressivamente un paese multietnico e multiculturale. Non è questione di scelte, è la realtà storica che lo impone. Questi concetti verranno ribaditi anche sabato 27 febbraio, nel corso dell’iniziativa che la Cisl del Veneto ha organizzato in Fiera su fisco, cittadinanza, lavoro e sviluppo. In questi ultimi anni a Padova, la Cisl, sempre sensibile alle tematiche dell’immigrazione, ha gestito con efficacia l’entrata in vigore di leggi come il pacchetto sicurezza o la Bossi-Fini che colpiscono spesso gli immigrati regolarmente soggiornanti sul territorio siglando accordi e promuovendo iniziative a tutela degli stranieri regolari. Ribadiamo l’inutilità dell’introduzione del reato di clandestinità nel pacchetto sicurezza, il pagamento di un contributo che va dagli 80 ai 200 euro per il ritiro del titolo di soggiorno oltre ai 72 euro attuali per il rinnovo, oppure i 200 euro per la richiesta della cittadinanza, il permesso di soggiorno a punti, i vincoli sui matrimoni misti, i test di lingua italiana per chi richiede il permesso per soggiorni di lungo periodo, l’aumento da 2 a 6 mesi nei centri di identificazione e le «ronde». La Cisl di Padova ritiene di fondamentale importanza la tutela dei diritti della persona umana nonostante il colore della pelle o la provenienza. Sappiamo bene che la crisi economica continua a colpire e purtroppo in misura maggiore i cittadini stranieri. Dai dati di Veneto Lavoro, l’incidenza degli stranieri sui flussi di assunzione si è ridotta del 24 per cento. Nel Veneto, da poco meno di 160 mila assunzioni di lavoratori stranieri nei primi nove mesi del 2008 si è passati a poco più di 121 mila nello stesso periodo del 2009. Un dato leggermente inferiore a quello relativo alle assunzioni di lavoratori italiani che, con un -24,5%, sono passate da circa 433 mila a 327 mila. Il peso degli stranieri in questo periodo si è mantenuto attorno al 27% del flusso complessivo di assunzioni. In questa situazione non si può pensare ad uno sciopero esclusivo dei cittadini stranieri, costretti dalla crisi ad interrompere gli studi dei figli e a rispedirli in patria, se non addirittura a cambiare paese. Le conseguenze colpirebbero tutti gli immigrati con mutui e famiglie a carico. Occorre individuare strategie che mettano insieme le persone, che alimentino un clima di pacifica convivenza. Perciò riteniamo inutile aderire ad uno sciopero lanciato tramite Facebook da soggetti che non si sono mai mossi per la tutela dei cittadini stranieri. Gli scioperi indetti durante la campagna elettorale tendono a dividere ulteriormente, ad allontanare la coesione sociale che va coltivata ogni giorno, e non con iniziative che si caratterizzano per la strumentalità politica. Non possiamo accettare che si strumentalizzino gli stranieri a fini elettorali. Pensiamoci bene.

Abdoulaye Laity Fall / segretario confederale Cisl

La risposta di Melting Pot
Padova, Primo Marzo 2010 – Perchè noi ci saremo?

Sabato 20 febbraio ci siamo riuniti insieme ad oltre 200 cittadini stranieri ed italiani provenienti da tutta la Provincia, per dare vita all’ultima assemblea cittadina del Comitato Primo Marzo 2010 di Padova.
La parola d’ordine è stata sciopero, ma non solo quello classico, non solo quello che prevede l’astensione dal lavoro. Perchè in questo paese diamo molto di più del nostro semplice apporto lavorativo, molto di più di ciò che è stabilito dal contratto, molto di più delle ore che ci vengono pagate.
Per questo, di fronte a questa crisi, di fronte a queste leggi ingiuste e discriminatorie come il pacchetto sicurezza ed alla legge Bossi Fini, davanti alle continue divisioni che vengono prodotte in questa società, abbiamo scelto di mobilitarci. Ma non da soli, non solo noi stranieri, perchè sappiamo che insieme, migranti e italiani, precari e disoccupati, di ogni nazionalità e provenienza, siamo il motore di questa società. E’ per questo che abbiamo scelto di NON organizzare uno sciopero dei soli immigrati, ma invece una mobilitazione contro la crisi e la precarietà, per i diritti di tutti e contro il razzismo. Perchè il nostro futuro dipende dalla capacità e dalla possibilità di costruire una società nuova... insieme e per tutti.
C’è chi continua a chiamare il Primo Marzo, “sciopero etnico”, per appiccicare a quella giornata un’ etichetta che non le appartiene. Forse, chi si schiera contro, sta in realtà perdendo una grande occasione. O forse, chi continua a pronunciarsi contro il primo marzo, è semplicemente troppo preoccupato per una giornata che è nata dal basso, che sfugge ai canali della politica ufficiale e che mette quindi in discussione le sue istituzioni, le sue organizzazioni ufficiali.
A Padova la giornata del Primo Marzo sarà uno sciopero dalle ingiustizie quotidiane, nel mondo del lavoro e nella società in generale ed in molti hanno raccolto questa sfida. Tutti stranieri, non tanto dal punto di vista anagrafico, ma perchè estranei al clima di razzismo che avvelena l’Italia del presente.
Lo hanno fatto decine di persone colpite da sfratto dopo aver perso il lavoro, chiedendo insieme (per italiani e stranieri) un intervento del Prefetto per tutta la Provincia, così come i lavoratori di molte cooperative dei trasporti e della logistica, della Bartolini, della Dhl, della Michelin, della Gls, della TNT di Monselice e Limena, che sciopereranno contro i continui cambi di appalto che mettono permanentemente a rischio il loro futuro. Insieme a loro ci saranno i lavoratori della Cps Carraro di Campodarsego, a cui si sono aggiunti i lavoratori della Dab Pumps di Mestrino che, nonostante la contrarietà dei sindacati confederali, hanno conquistato il loro diritto a scioperare e saranno quindi in piazza, così come i lavoratori della Cartotecnica Postumia che, nonostante il rifiuto dei sindacati confederali, hanno scelto di scioperare appoggiandosi all’Associazione Difesa Lavoratori.
Il Primo Marzo saremo quindi per tutta la giornata davanti alla Prefettura di Padova, in Piazza Antenore, dove alle ore 10.00 daremo il via all’evento con le “lezioni di clandestinità”. Alle ore 13 potremo pranzare tutti insieme (cibi dal mondo), mentre per le ore 15.30 attendiamo la risposta del Prefetto sulla richiesta di moratoria degli sfratti. Alle ore 17 ci sarà l’appuntamento principale con il concentramento, ancora sotto la Prefettura di Padova e successivamente in serata, comincerà la carovana verso la zona industriale per lo sciopero dal lavoro, contro lo sfruttamento.
Chi vorrà cogliere l’occasione è ancora in tempo. Noi, dal canto nostro ci saremo, per costruire insieme, da protagonisti, il nostro futuro.

Per il Comitato Primo Marzo 2010 di Padova:
El Asri Mbarek – Ceva, Michelin
El Bachir Ifguiss – Gls, Orizzonte
Belhazia Mohamed – Tnt, Monselice
Onuorah Clement – Tnt, Limena
Marcel Kenfack – Cps Italia, Verniciatura Carraro
Rachidy Mohammed – Cartotegnica Postumia Spa
Malik Mbaye – Dab Pump Spa
Dermoumi Khalid – Rete Anti sfratti

0 commenti:

Posta un commento