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Militari e carabinieri al Naga. A che pro?

giovedì 18 febbraio 2010

Pubblichiamo integralmente questo lancio dell'agenzia Redattore Sociale.

Dopo quasi 10 anni di attività, oggi i volontari, al momento dell’apertura del Naga-Har, hanno trovato due militari e un carabiniere. Massarotto: “Controllo immotivato di una realtà che si occupa della difesa dei diritti di una categoria vulnerabile”
MILANO – Per la prima volta, dopo quasi 10 anni di attività, oggi pomeriggio i volontari del Naga hanno trovato, al momento dell’apertura del Naga-Har (centro di assistenza e socializzazione per richiedenti asilo e rifugiati) una camionetta dell’esercito con due militari e un carabiniere. Le forze dell’ordine hanno chiesto l’esibizione del permesso di soggiorno a tutti i cittadini stranieri presenti che, in quanto richiedenti asilo e rifugiati, ne erano in possesso. Non è stato, inoltre, giustificato in alcun modo il motivo della “visita”.
“Il Naga esprime estrema preoccupazione di fronte a quanto accaduto: un controllo immotivato ed invasivo di una realtà che si occupa di tutela e difesa dei diritti di una categoria particolarmente vulnerabile”, ha commentato Pietro Massarotto presidente del Naga. “Erano già lì quando abbiamo aperto - racconta una volontaria -. Hanno chiesto documenti ai ragazzi stranieri, ed erano tutti a posto. Non sono entrati e non hanno chiesto nulla a noi. Non c'è stato nessun verbale”.
“Ieri abbiamo assistito all’oscena persecuzione nei confronti dei cittadini rom sgomberati da Segrate e poi inseguiti ovunque si fermassero per trovare un rifugio. Oggi la ‘visita’ al nostro Centro: tutto ciò contribuisce a creare un clima di paura, violenza e discriminazione e a rendere l’aria di questa città sempre più irrespirabile”, dichiara Italo Siena fondatore del Centro Naga-Har. “Inoltre quello che ci colpisce è come questi ‘episodi’ avvengano nell’indifferenza più totale”.
(is)

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