E' odioso e inqualificabile quanto messo in atto dall'Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia e dall'Asl Milano. Si chiede ai medici di famiglia e ai pediatri di restituire i compensi incassati per visite agli "extracomunitari" con permesso soggiorno scaduto o in fase di rinnovo.
Premetto che già il governo nazionale con la norma "denuncia il clandestino in ospedale" aveva iniziato ad attentare alla salute pubblica spingendo lontano dalla cure mediche una parte della popolazione creando anche rischi per la salute di tutti, vedi il caso tubercolosi di qualche mese fa. Ora, sugli "extracomunitari" con permesso di soggiorno scaduto possiamo discutere, ma la cosa assurda è per quelli in fase di rinnovo.
Per i non avvezzi alla materia, per rinnovare un permesso di soggiorno si deve andare in posta un mesetto prima della scadenza del permesso, compilare un paccone di documenti e spedirli. Un addetto delle poste, prima della chiusura della busta controlla che ci siano tutti i documenti, compreso il contratto di lavoro. Se si è fortunati dopo 7-8 mesi si viene avvisati che il proprio permesso è disponibile in questura. In tutto questo periodo fa fede la ricevuta rilasciata dalla posta.
Chi è in attesa di rinnovo è una persona REGOLARMENTE in Italia, che lavora REGOLARMENTE, e paga le tasse REGOLARMENTE. Evidentemente però non può ammalarsi per 7-8 mesi, secondo la Regione Lombardia. Potrà farlo nei restanti 4-5 mesi prima di dover nuovamente rinnovare il permesso di soggiorno.
E questo vale anche per i loro figli. Meno fortunati i figli degli immigati irregolari, loro non possono ammalarsi mai, poichè i pediatri non sono rimborsati dalla Regione per il tempo che dedicano loro.
Alla faccia della Costituzione, ecco una bella misura anti-crisi Made in Formigoni.
(Roberto Codazzi via KudaBlog)
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