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FIM Nazionale aderisce al 1° Marzo

venerdì 12 febbraio 2010

1° MARZO, UNA GIORNATA SENZA DI NOI siamo tutti stranieri

Ci sentiamo stranieri in questo paese, un paese nel quale essere irregolare è reato per legge e, paradossalmente, la condizione di irregolarità (2/3 dei 4 milioni di immigrati che vivono e lavorano in Italia sono stati irregolari) è da ascrivere a regole inique ed inadeguate che la legge prevede (a partire dalla Bossi Fini).

L’immigrazione è lo specchio delle nostre difficoltà. I fatti di Rosarno, ultimi di una lunga serie, ne sono una efficace testimonianza. L’alta e persistente incidenza del lavoro nero in settori di attività e aree del paese, l’inaccettabile presenza di lavoro schiavo, in un paese che si definisce avanzato, la pervasività della criminalità organizzata sono gravissimi problemi della società italiana.

I migranti, al pari degli ultimi, dei più deboli, sono vittime di questo stato di cose.

Vittime e non criminali, come una parte della politica e dei media li rappresenta. Riteniamo che alimentare logiche di consenso fondate sulla paura dell’altro sia un atto di grave e inaccettabile irresponsabilità, che può causare possibili derive razziste e xenofobe in luogo del reciproco riconoscimento, necessario presupposto di qualsiasi idea di integrazione.

1° MARZO, UNA GIORNATA SENZA DI NOI evocare un’assenza per riconoscere una presenza

L’assenza di riconoscimento, l’assenza di reali politiche di integrazione e di diritti di cittadinanza a partire dal diritto di voto, l’assenza di un governo del fenomeno che non si traduca nel rifiuto, nei respingimenti, per terra, per mare, e nelle coscienze dei migranti sono realtà che non possiamo accettare.

Migranti e non, donne e uomini, ci sentiamo persone dotate di pari dignità e diritti.

Per questo crediamo che sia giusta e condivisibile l’idea di una giornata di mobilitazione, con un forte impatto simbolico e con una dimensione europea, che possa unire, non solo sul web, tutti coloro che si sentono stranieri, estranei, a questo stato di cose e vogliono impegnarsi perché, a partire dal basso, si affermi una visione positiva dell’immigrazione, basata su un reciproco riconoscimento non solo della sua utilità economica, ma anche sociale, culturale e civile. I migranti contribuiscono alla crescita del capitale sociale del nostro paese, così come i tanti emigranti italiani hanno contribuito alla crescita di tanti altri paesi, in Europa e nel mondo.

Condividiamo l’idea di mobilitare insieme italiani e stranieri ma insieme crediamo che, oggi, lo sciopero, inteso come astensione dal lavoro, sia, per il raggiungimento dei nostri fini, uno strumento inadatto: perchè rischia di dividere invece di unire ed anche perchè l’esercizio di questo diritto è di difficile realizzazione da parte dei più deboli (ed i migranti lo sono, anche nel mondo del lavoro).

Aderiamo e ci impegniamo, pertanto come Fim-Cisl nazionale, a promuovere nei territori le altre forme di mobilitazione nonviolenta proposte dai promotori (dallo sciopero bianco e sostegno a progetti di cosviluppo allo sciopero degli acquisti e dei consumi, alla partecipazione a presidi e spettacoli ecc.) che assicurino massima visibilità all’iniziativa, anche attraverso l’adozione del colore giallo, nei luoghi di lavoro e sul territorio.



La Segreteria Nazionale
Fim Cisl
Roma, 8 febbraio 2010

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ricordatevi che cisl cigl e tutti gli altri sindacati non aderiscono e quindi neanche il fim, il motivo è solo uno e che lo sciopero è destinato a fallire.

12 febbraio 2010 alle ore 21:28
Anonimo ha detto...

che un sindacato scriva questo è volgare e offensivo per le migliaia di migranti che sarebbero pronti a scioperare, se solo i sindacati stessi non si impegnassero ogni giorno a dissuaderli. del resto, sono gli stessi sindacati che nella crisi non stanno facendo niente. l'unica cosa che un sindacato deve fare il 1 marzo è dire: IO AIUTERO' APPOGGERO' E PROTEGGERO' CHIUNQUE, MIGRANTE O ITALIANO, FARA' SCIOPERO. imparate da Brescia, il resto sono BALLE

13 febbraio 2010 alle ore 00:59
Anonimo ha detto...

io come molta altra gente ci crediamo e quindi ci saremo e sciopereremo.

18 febbraio 2010 alle ore 14:14
Anton Lesaj ha detto...

Scusatemi ma a me questa mi sembra la cosi detta “foglia di fico”
Trovo che sia al limite della decenza e della falsità un atteggiamento come questo. Mettere la testa sotto la sabbia per non vedere la realtà è una cosa inacetibile.
Un sindacato che non fa l’unica cosa sensata e valida, proclamare lo sciopero generale si mette a dire che vi appoggiamo? Ma che tipo di appoggio potrebbe essere questo di mettere gli operai d’avanti al rischi di licenziamento?
Poi una falsità dove viene detto che questo sciopero dividerebbe è da vero di troppo. Si è visto come sono composti i comitati del primo marzo o si parla a vanvera? Nel mio paese si dice “ menti menti che qualcosa viene creduto”.
Spero che non sia questo il motivo per il quale si vuole falsare la realtà. Una realtà che dimostra che la presenza degli stranieri in questo caso e equiparato dalla presenza della cittadinanza italiana.
Questo signori è il nostro punto di forza e di orgoglio. Se non riuscite a vederla peggio per voi che usate la tecnica dello struzzo.
Purtroppo puntualmente succede che le masse sono sempre molto più avanti che le classi dirigenti. È da dispiacerti.

21 febbraio 2010 alle ore 01:01

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