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Il Partito democratico in sostegno del Primo Marzo

lunedì 22 febbraio 2010

“L'art. 1 della Costituzione Italiana recita: "L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo...".

Ebbene una parte di questo popolo, circa il 7%, lavora e contribuisce al PIL del 10% ma nella stragrande maggioranza non ha cittadinanza italiana. Gli immigrati con permesso di soggiorno regolarmente occupati in Lombardia sono il 15,7% del totale dei lavoratori lombardi. Se qualcuno di loro, dopo 9 anni e 11 mesi di lavoro, lo perde e con esso il conseguente permesso di soggiorno, ripiomba suo malgrado nella clandestinità e cioè diventa una persona penalmente perseguibile. Nella maggioranza dei casi il nostro neo-clandestino ha messo su famiglia e magari anche acceso un mutuo. Oggi a Milano 1 residente su 7 è immigrato e 1 minore su 4 è figlio di immigrati. Il numero di imprese con titolare straniero in Italia è triplicata negli ultimi 4 anni. La regione Lombardia con il 23% del totale nazionale è la regione con il maggior numero di titolari d'impresa immigrati. In tutti questi dati non sono ovviamente contemplati i lavoratori "clandestini" che in molti casi sono forzatamente mantenuti tali da chi vuole solo la loro prestazione di lavoro, non considerandoli neppure persone. Usare lo strumento dello sciopero per questi lavoratori significa innanzitutto ricordare a noi tutti la non applicazione dell'artico 1 della Costituzione italiana sulla quale si fonda l'identità del nostro Stato e della nostra democrazia repubblicana.”

Così Ornella Bergadano, responsabile Forum immigrazione PD Lombardia e membro del Forum nazionale, fa seguito alle prime parole di adesione del Pd.
Il Pd si è impegnato a sollecitare la partecipazione dei suoi iscritti ed elettori (anche all’estero) alle diverse iniziative in programma il 1 marzo:
“è emersa una condivisione degli obiettivi e, soprattutto, la volontà di promuovere una partecipazione dal basso e dai territori, coinvolgendo direttamente gli immigrati per promuovere una nuova cultura della convivenza e dell’integrazione”
ha commentato Livia Turco, presidente del Forum Immigrazione del Partito democratico, lo scorso venerdì.

E ancora:

- il Pd milanese con il Segretario provinciale Roberto Cornelli:
“Vanno tutelate libertà, dignità e diritti di chi vive e lavora in Italia, di qualunque nazionalità sia”. “Solo un giorno di stop da parte dei lavoratori immigrati può mettere a dura prova la nostra economia. E' impossibile pensare a un’Italia senza immigrati.”

- i Giovani democratici lombardi con il Segretario Silvia Gadda:
“I Giovani Democratici lombardi aderiscono allo sciopero dei lavoratori stranieri indetto in tutta Italia per il prossimo primo marzo. La nostra Regione, con la sua alta presenza di stranieri provenienti dall’Europa e dagli altri continenti dovrebbe essere un laboratorio eccezionale di sviluppo culturale e integrazione”. “Come Giovani Democratici pensiamo che la pacifica convivenza e la legalità vadano di pari passo con la qualità della vita.”

- il Pd di Parigi, con il Segretario Beatrice Biagini:
“Il PD Parigi ha aderito allo sciopero e sarà in piazza il primo marzo”. “Siamo anche noi immigrati e scendiamo in piazza per ribadire i valori della convivenza e del rispetto”

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente il PD da un segno di coerenza, speriamo la mantengano.
Sono italiano ma nato all’estero, dunque sono anche straniero e mi vergogno del momento che se vive in Italia, ancora di più si penso a quanto hanno sofferto i miei antenati italiani immigrati.
Ma non abbiamo imparato nulla?

25 febbraio 2010 alle ore 11:07
Anonimo ha detto...

bisogno sempre combatere x poter arrivare alla via della uscita di questo falso governo

25 febbraio 2010 alle ore 21:34

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