Lungo fiumi, deserto sabbioso, foresta tropicale, savana arida ci siamo seduti in pianto
Al ricordo struggente della nostra terra;
abbiamo appeso i nostri canti strazianti
sulle palme ombrifere e sui mastodontici baobab.
Oppressori e infami aguzzini
Ci chiedono i nostri silenzi
Dopo averci ridotti in catene,
ci chiedono sottomissione e ci dicono poi
"andatevene a casa vostra"
Potevamo noi ritornare
Quando le nostre ricchezze sono state
Strappate, trafugate, rapinate?
I nostri arti siano rattrappiti
Se non diciamo cose vere.
Possiamo rimanere muti tutta la vita
Se non veniamo per trovare un po' di lavoro
Se non veniamo con la mente aperta.
Abbiamo sperato che l'Italia "parola Aperta"
Potesse accoglierci e riparare all'offesa dall'Occidente recata.
Vi ricordate quando ci avete portato via
In catene su navi stracolme. Vi ricordate quando
Ci avete riempito di gas perniciosi
Vi ricordate quando ci avete colmato
Di veleni di scarico.
Italia, Europa perché continui a disprezzarci
Abbiamo aperto le nostre palme
In segno di pace.
Abbiamo alzato la nostra voce per dirvi che ci siamo anche noi a doverci sfamare con un tozzo di pane
Raffaele Taddeo
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1 commenti:
This writer is great!
1 marzo 2010 alle ore 11:07Posta un commento